"Rotten Mosh" è un progetto totalmente distaccato da Young Signorino, esattamente come se fosse un’altra persona: qui c'è Paolo Caputo sul palco, appunto, un'altra persona, una persona diversa da quella che vediamo guardando la sua immagine che tutti riconduciamo a quella di Young Signorino "che ricordiamo". Conosciamo bene il potere della musica: accorcia distanze e crea ponti tra mondi lontani e differenti (come il progetto ci ricorda) Avvicina le persone e crea spazi di condivisione, crescita e divertimento. Il pubblico riuscirà ad essere "inclusivo" con l'artista? Ad andare "oltre" ed a giudicare solo "dopo" aver vissuto l'esperienza del concerto? Come si approccerà a questo artista? E l'artista, a sua volta, come reagirà al progetto? Crediamo che "Il concerto che vorrei" sia l'occasione giusta per analizzarlo.
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